COMUNE-INFO

L’Associazione Persone Comuni, fondata da un gruppo di giornalisti, docenti e ricercatori residenti a Roma, promuove dal 2012 iniziative di formazione e informazione nei territori e attraverso il quotidiano on-line Comune-info. L’attività culturale e giornalistica del sito omonimo, del tutto autofinanziata e assolutamente indipendente, in quattro anni ha raccolto significativi e crescenti consensi. Lo testimoniano, tra le altre cose, il milione e duecentomila pagine scaricate dall’inizio del 2015 fino alla fine del mese di settembre, con una media superiore alle 120 mila pagine al mese, 4.200 ogni giorno.

Si tratta di inchieste, interviste, commenti, editoriali, reportage nazionali e internazionali scritti da collaboratori autorevoli ed esperti impegnati nei movimenti sociali e nel mondo della cultura che partecipano con assiduità ed entusiasmo alla crescita di Comune-info e condividono lo spirito e gli obiettivi del progetto realizzato dall’Associazione Persone Comuni. Tra le firme più assidue, prestigiosi giornalisti, ricercatori e studiosi di varie discipline ma soprattutto docenti che promuovono l’insegnamento e la formazione in diverse università italiane, europee e del mondo.

Molte delle attività promosse dall’Associazione sono orientate al racconto delle esperienze sociali e culturali di chi, per poter immaginare un futuro, ha già preso a costruire il presente di un mondo nuovo. Un mondo che si oppone al dominio di un sistema che sembra lanciato in una folle corsa verso l’autodistruzione, un sistema impazzito che considera la vita stessa qualcosa da poter vendere e comperare, che umilia la dignità delle persone e consuma in modo sconsiderato l’acqua, la terra e ogni altro bene comune.

Tra i temi che Comune-info tratta con maggior insistenza, puntualità e approfondimento giorno dopo giorno, due sono quelli che spiccano con evidenza per puntualità e approfondimento. Il primo è l’educazione, intesa come insegnamento non soltanto delle diverse discipline ma dell’arte del vivere (e del convivere) secondo la felice espressione utilizzata nell’ultimo libro di Edgar Morin. Il secondo è un approccio semplice alla cultura, vista come l’acqua in cui si nuota, una dimensione sovraindividuale in cui si condivide una cosmovisione con gli altri, l’insieme di ciò che un gruppo umano esprime in un certo ambiente. Va da sé che tutte le culture vengano plasmate e modificate di continuo dalla storia e non possano esser condannate al mito delle diverse origini.

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